Patriziato di Cadenazzo


Il Patriziato di Cadenazzo: benvenuti!



Il Patriziato di Cadenazzo ebbe a che fare per anni e secoli con quelli di S. Antonino e Isone e non fu quindi autonomo fin dall’inizio. Soprattutto il legame con S. Antonino ha seguito le vicende che legavano anche la Parrocchia.

La divisione delle proprietà fra Cadenazzo e S.Antonino venne sancita durante l’Assemblea dei Patrizi di Cadenazzo del’11 marzo 1877. La separazione delle proprietà ebbe quindi effetto pratico a partire dal 1878.

Con il Patriziato di Isone esistevano dei diritti di pascolo. Di questi diritti si trova traccia già in un documento del 1715. Nei secoli scorsi questi diritti erano di una comprovata importanza, considerando che il patrimonio zootecnico aveva la sua notevole importanza nella vita quotidiana. Con il passare degli anni, la mentalità ed il cambiamento socio-culturale della popolazione ha fatto sempre più diminuire l’interesse per questi diritti. Tuttavia l’ultima convenzione con il Patriziato di Isone risale al 1957 ed é tutt’ora valida, non essendo mai stata disdetta.

Il Patriziato é attualmente proprietario di ca. 400’000 m2 di boschi in zona “Cascine Maffé”, all’alpe del Cuscio e nella piantagione ai lati del riale Pianturina. Nel corso degli anni il Patriziato ha venduto e ceduto alcuni terreni in zona pregiate ed edificabili.
Circa 6’000 m2 di terreno sono stati ceduti al Comune a favore del cimitero e del comparto scuole (infanzia ed elementari). Per questa cessione il Patriziato ha acquisito il diritto di usufrutto di una sala ad uso patriziale all’interno degli stabili amministrativi del Comune.

Lo stemma patriziale attuale comprende la torre merlata, simbolo già del Comune e cinque stelle che rappresentano le attuali famiglie patrizie (Beltrametti, Boiani, Caccia, Olgiati, Ricca – n.d.r.).

Fonte:
Cadenazzo, alla ricerca della sua identità – Bice Caccia, 1980